Semi Indivia Riccia Capillina

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Indivia riccia, tardiva con foglie finemente lacinate, le esterne di colore verde chiaro, le interni formanti un cuore grosso, compatto e bianchissimo.

   Semina –  Autunno – Inverno 

   Raccolta – Da Gennaio a Maggio

 Distanza – 40x20cm

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Descrizione

Semi Indivia Riccia Capillina

Generalità:

L’indivia o endivia capillina è una varietà di indivia riccia a ciclo invernale. Forma un cespo compatto, grande e con foglie finemente lacinate(capillina) di colore verde chiaro e cuore grosso e di colore bianco (se viene legato o si copre qualche giorno prima del consumo) . Se coltivata bene raggiunge un ottimo volume di 45 cm di diam. e un consistente peso specifico. Questa varietà possiede buona resistenza alla salita a seme. Il sapore tendente all’amaro e la croccantezza delle foglie rendono questo ortaggio un ingrediente principale nella insalate miste o insalatoni.

Informazioni nutrizionali: apporta vitamina A e C. Ha inoltre un alto contenuto di Ferro.


Coltivazione:

IL TERRENO: sciolto e molto fertile. Questo gruppo di piante preferisce un pH 6,7-7 con una idonea dotazione di calcio. Terreni acidi o salini non sono adatti.

LA CONCIMAZIONE DI BASE: Si sconsiglia la concimazione organica (letame, ecc.) poco prima del trapianto e soprattutto a ridosso del periodo autunno-invernale. Tale concimazione va apportata molto anticipatamente rispetto al trapianto e preferibilmente alla coltura precedente se trattasi di ortaggi non suscettibili all’accumulo di nitrati. Si possono apportare pre-impianto fosforo e potassio.

LE ESIGENZE CLIMATICHE: le insalate preferiscono un clima temperato con temperatura media di 15-18°C e minima di 6-8°C. Nelle zone a clima mite si possono allevare tutto l’anno in pieno campo.

LE CURE COLTURALI: eliminare costantemente le erbe spontanee  in prossimità delle piante coltivate in quanto competono con queste per le risorse e sono fonti di inoculo di numerose malattie. Per evitare la comparsa delle infestanti risulta efficace l’utilizzo della pacciamatura, con paglia o con film plastici bianchi sopra e neri sotto, che in alcuni casi può pure indurre aumenti di produzione.

LE IRRIGAZIONI: si consiglia, per una migliore gestione e un risparmio idrico, l’impianto a goccia con manichetta forata che evita di bagnare la vegetazione riducendo le problematiche fitosanitarie. Considerato il loro apparato radicale superficiale, questo gruppo di piante richiede annaffiature frequenti evitando eccessi e squilibri idrici mantenendo costante il livello di umidità nel terreno se si vogliono ottenere delle buone produzioni. Irrigare al mattino. Nei periodi caldi e secchi effettuare irrigazioni leggere e frequenti per aumentare l’umidità dell’aria e ridurre la temperatura delle piante.

LE CONCIMAZIONI DI COPERTURA: ogni 7-10 giorni nutrire la pianta con concimi minerali equilibrati contenenti azoto, fosforo, potassio, ferro, magnesio, calcio e microelementi. Seppure piante esigenti di azoto, utile per la formazione delle foglie, è bene evitare eccessi di questo elemento che rendono la pianta più sensibile alle malattie e possono portare ad un accumulo di nitrati nelle foglie. I nitrati, se presenti in quantità eccessive, portano alla formazione di sostanze ritenute pericolose per la salute del consumatore. Una concimazione equilibrata ed una tecnica colturale adeguata limitano questo accumulo. Le soluzioni: 1) frazionare nel tempo concimazioni azotate per evitare che eccessi portino all’accumulo di nitrati nei tessuti; 2) adottare densità colturali non troppo elevate e esporre le piante, per tutto l’arco della giornata, a pieno sole (sud) per dare alle piante più luce; 3) interrompere le concimazioni azotate qualche settimana prima della raccolta per far smaltire alla pianta eventuali eccessi; 4) raccogliere i cespi in concomitanza di giornate soleggiate e preferibilmente la sera in quanto la pianta smaltisce più nitrati..

 

 

 

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