Semi Melanzana Violetta di Firenze

1,00 

Varietà a ciclo medio, che produce frutti ovoidali, costoluti, pesanti, di grossa pezzatura, di colore violetto lucido su fondo chiaro, polpa consistente con pochi semi.

   Semina –  Inverno – Primavera

   Raccolta: Estate    

 Distanza – 50x70cm

Disponibilità: EsauritoAvailability: Esaurito Categoria: Tag: , ,
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Descrizione

Semi Melanzana Violetta di Firenze

Generalità:

La pianta della melanzana Violetta di Firenze è di taglia medio-bassa e molto produttiva. La raccolta si ottiene dopo 50-70 giorni dal trapianto, presentando delle melanzane di forma globosa e di colore violetto intenso, leggermente costoluto, di grossa pezzatura (può raggiungere anche un peso di 400-500 gr.). Collettato di bianco in corrispondenza del calice. La polpa della melanzana prosperosa è di colore bianco candido e, se il frutto viene raccolto al momento giusto, si possono allungare i tempi di conservazione.

Informazioni nutrizionali: per le sue proprietà di migliorare la funzionalità epatica, diminuire il tasso di acidi urici e del colesterolo nel sangue, viene definita “frutto della salute”


Coltivazione:

IL TERRENO: la melanzana si adatta bene a numerose tipologie di suolo, tuttavia, i migliori risultati (precocità e resa) si hanno in terreni sciolti, soffici e con elevata capacità idrica ma drenanti e ricchi di sostanza organica. Preferisce terreni a reazione neutra o sub-acida. Tollera i terreni moderatamente salini.

LA CONCIMAZIONE DI BASE: le esigenze nutritive sono elevate soprattutto nella fase di maturazione. Oltre all’azoto, fosforo e potassio anche il calcio e il magnesio rivestono notevole importanza. Importanti pure i microelementi. Apportare almeno 20 giorni prima del trapianto e incorporare nel terreno del concime organico (letame fermentato maturo, compost) e/o concimi minerali a lenta cessione con azoto, fosforo e potassio in rapporto equilibrato.

LE ESIGENZE CLIMATICHE: è tipica di ambienti a clima temperato-caldo (elevate esigenze termiche). Sotto i 10°-12 °C la crescita si arresta. Temperature tra 36° e 40 °C hanno effetti negativi sulla pianta (rallentano la crescita e causano ustioni). Temperature minime ottimali: 16°C in serra e 18°C in piano campo. Si coltiva in pieno campo nel periodo primaverile-estivo.

COLTIVAZIONE LE CURE COLTURALI: eliminare costantemente le erbe spontanee in prossimità delle piante coltivate in quanto fonti di inoculo di numerose malattie. Per evitare la comparsa delle infestanti risulta efficace l’utilizzo della pacciamatura con film plastico bianco sopra e nero sotto o strati di paglia. Predisporre i sostegni per l’impalatura (spago o tutori), soprattutto per le varietà vigorose, ai quali la pianta viene gradualmente legata durante la crescita; in tal modo le piante saranno meglio esposte al sole e si ridurrà pure il rischio di malattie funginee per contatto con il terreno. Altra pratica da effettuare è l’eliminazione dei germogli ascellari per avere una produzione più abbondante ed uniforme. Su questa tipologia di piante, volendo, si può effettuare la cimatura dell’apice dopo il 4-5° palco fiorale per ridurre l’altezza e anticipare la maturazione. Eliminare le foglie basali ingiallite per migliorare l’aerazione della vegetazione se ci sono troppe foglie e ridurre così l’incidenza delle malattie fungine fogliari.

LE IRRIGAZIONI: si consiglia, per una migliore gestione e un risparmio idrico, l’impianto a goccia con manichetta forata che evita di bagnare la vegetazione riducendo le problematiche fitosanitarie. Evitare squilibri idrici. Innaffiare nelle ore più fresche preferibilmente al mattino. In fase di fruttificazione richiede apporti idrici costanti per l’elevata traspirazione che caratterizza questa fase (condizioni di aridità durante l’ingrossamento del frutto conferiscono un sapore amaro e piccante). Tollera acque leggermente salmastre.

LE CONSOCIAZIONI: si avvantaggia della consociazione con cavoli, finocchi e insalate.

LA RACCOLTA: avviene dopo 8-12 settimane dal trapianto ed è scalare. Il frutto deve essere raccolto lievemente immaturo, quando ancora la buccia è lucida e brillante (indipendentemente dal colore della varietà) e la polpa è soda e compatta con i semi che non sono ancora evidenti. Superato lo stadio di maturazione ottimale la bacca non è più utilizzabile; esteriormente diventa opaca e giallastra mentre la polpa diviene spugnosa e i semi duri. Staccare il frutto dalla pianta con una forbice o con un brusco movimento dal basso verso l’alto. Ogni pianta, mediamente, produce 4-5 kg di frutti. I frutti si possono conservare per 10-12 giorni a 6°-10°C.

LE AVVERSITA’ AMBIENTALI: durante le prime fasi di crescita le basse temperature determinano necrosi dei tessuti ed in fase di fioritura ostacolano la fecondazione; sui frutti possono comportare la comparsa di aree necrotiche. Le alte temperature, soprattutto se accompagnate da carenza idrica, alterano le caratteristiche organolettiche dei frutti e possono provocare la depigmentazione degli stessi.

 

 

 

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